Dal giornale “LA PROVINCIA DI LECCO” – 28/09/2020 – Villa Sironi vista con le mani e la voce Percorso sensoriale per i non vedenti

Com’è, doversi piegare fino a terra per misurare con le mani gradini progettati nel 1912,

molto più alti del normale? O fermarsi davanti a una terrazza
con vista a 180 gradi, dal Cornizzolo al Resegone che si specchiano nel lago, e farsi raccontare a parole quel panorama mozzafiato? I modi: Ieri, la realtà
di ipovedenti e ciechi è stata messa sotto gli occhi di tutti gli altri dal percorso sensoriale incluso nella visita guidata di Villa Sironi (e, dunque,
nel programma di Ville aperte in Brianza ); rispettandone i tempi, oltre che le distanze, i visitatori normodotati hanno condiviso la tappa che il Comune
– col Circolo culturale Tenchio di Oggiono e l’ Unione italiana ciechi di Lecco – hanno voluto proporre.

Chi poteva vedere, si è presto spontaneamente affiancato al cicerone ufficiale – Pamela Maggi – per completare la descrizione, per esempio proprio dei
monti; la visita era programmata, peraltro, nei dettagli, ma a colpire è stato anzitutto il coraggio dei partecipanti: col loro entusiasmo e le domande,
hanno sorpreso e fatto riflettere; le accurate descrizioni della Maggi, come il contrasto – per esempio – tra i marmi lisci e il ferro battuto, o le decorazioni
a spigolo, sono state inframmezzate da osservazioni semplici, da parte di chi voleva riuscire a ricreare una propria immagine mentale, invece palese a
chi narrava: «L’effetto, è bello?»; «Le grate alla vetrata, non sembrano una prigione?».

I ciechi che ieri hanno aderito alla proposta – una ventina – hanno dimostrato la tanta voglia di assaporare la vita e apprezzare il bello, trascorrendo
tutto il tempo necessario a passare le mani sulle superfici, a farsi accompagnare a sondare gli intarsi del maestoso camino o le curve dei portalampada.

Tra i visitatori, qualcuno che partecipava a  “Ville aperte” sin dalle prime edizioni ha plaudito con stupore all’iniziativa, del tutto inedita in questo
contesto e tra le poche del genere.

I non vedenti hanno confermato: «Sono rarissime, le occasioni che ci vengono offerte di fruire dell’arte: a Lecco, è stato fatto con il dipinto del Tintoretto;
si contano sulle dita, ma sarebbe giusto e importante: oltre che per le mostre, anche, per esempio, in occasione delle rappresentazioni teatrali».

Per l’assessore alla Cultura, Giovanni Corti, «è come far vedere , ma in un altro modo: siamo orgogliosi degli organizzatori».

La descrizione La descrizione dei dipinti – tra cui una riproduzione della Pala dei tre Arcangeli del Marco d’Oggiono – è avvenuta da parte di Dario Ripamonti,
sempre del Circolo Tenchio , attraverso la tecnica dei riquadri, in tutto nove, in cui idealmente vengono scomposte convenzionalmente le tele per aiutare
chi non vede a pensare gli elementi.

La visita di Villa Sironi è stata abbinata, infine, a una mostra della pittrice oggionese Ursula Colombo, insieme a Dafne Newton, coniugando elementi geometrici,
culture orientali, cromoterapia: allestita nelle sala delle carrozze, è riuscita a trasferire alla mente, attraverso una registrazione audio e le mani,
molti elementi come il morbido delle nuvole, la forma dei fiocchi di neve o delle gocce d’acqua; l’appuntito vigore del colore giallo, le molteplici sfaccettature
del blu.

 

Questo articolo è stato pubblicato in data 11 ottobre 2020 nella categoria Dicono di noi