Dicono di noi – tratto da Lecco Online

Una serata che – citando le parole di Don Donato Giacomelli parroco della chiesa di S.Lorenzo e presidente dell’Associazione Oratorio S.Lorenzo – ha regalato momenti di purezza allontanando dalla quotidianità e portando in alto sulle note di alcuni dei più grandi compositori di tutti i tempi: le musiche di Beethoven, Schumann e Chopin sono state affidate alle prodigiose mani di Enrico Lisi.
Il maestro, ospite d’eccezione al teatro di via XXIV Maggio, ha regalato al pubblico presente in sala una serata di grandi suggestioni, all’altezza delle aspettative.
La serata, programmata all’interno della sua stagione concertistica 2014-2015 della Scuola di Musica San Lorenzo, è stata declinata in occasione della celebrazione dell’ 8^ Giornata Nazionale del Braille in collaborazione con la sezione provinciale di Lecco dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti (U.I.C.I. Onlus).
Emanuela Milani, Direttrice della Scuola di Musica San Lorenzo, ha aperto l’evento introducendo alla proiezione del cortometraggio intitolato “Braille: genio in sei punti” prodotto dall’Unione ciechi e ipovedenti ONLUS – dal Club italiano del Braille – dall’Istituto dei ciechi di Milano e curato da Anna Maria Fiocchi.
Il filmato ha messo in luce il valore insostituibile del codice inventato da Louis Braille come strumento fondamentale che, abbracciando ogni tipo di conoscenza, ha dato ai ciechi la possibilità di entrare nel mondo della musica, della matematica, della letteratura e del sapere in generale rendendoli protagonisti e facendo loro assaporare il gusto della libertà e dell’uguaglianza.
Si tratta di un’invenzione geniale che dal 1829 ad oggi funziona perchè universale, flessibile e ancora attuale in quanto creato da un non vedente, su misura di tutti i non vedenti e ipovedenti.
Braille stesso infatti aveva sperimentato le difficoltà del metodo del “corsivo a rilievo” con il quale era possibile leggere ma non scrivere; gli ostacoli riscontrati hanno fatto nascere in lui il desiderio di trovare un codice che meglio rispondesse alle esigenze di un non vedente.

L’ispirazione gli venne fornita dal sistema ideato da un capitano di artiglieria dell’esercito di Napoleone pensato per decifrare al buio i messaggi militari e adottato in seguito da una ristretta cerchia di alunni dell’Istituto dei Giovani Ciechi di Parigi di Rue Saint Victor, scuola nella quale entrò anch’egli a far parte nel febbraio del 1819.
Il filmato ha mostrato inoltre l’evoluzione dei supporti utilizzati dalle persone non vedenti per leggere e scrivere alla cui base vi è l’insostituibile codice Braille adottato universalmente come metodo di scrittura e lettura per i ciechi a partire dal primo Congresso Internazionale per l’Educazione dei Ciechi svoltosi a Parigi nel 1878.

Fondamentale è comprendere come il Braille non sia sostitutivo della tecnologia, né la tecnologia sia sostitutiva del Braille.
Al contrario le due cose si integrano e ciò è dimostrato dalla quasi infinita possibilità di applicazioni che ci sono state e ancora oggi ci sono: orologi braille, dattilo ritmica, timer, termometro, dymo braille, giochi per l’apprendimento del braille, software per la gestione della matematica, per la scrittura della musica e ancora display braille.
Tommaso Daniele, presidente dell’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti, ha riportato la testimonianza di alcuni ragazzi ciechi i quali durante la partecipazione ad un concorso internazionale organizzato dall’Unione mondiale dei ciechi hanno raccontato come il sistema Braille abbia letteralmente cambiato la loro vita e restituito loro la speranza “permettendogli di ricostruire il mondo con le proprie mani”.
E’ la testimonianza finale di Rodolfo Masto, Commissario Straordinario dell’Istituto dei Ciechi di Milano, a spiegare come il Braille non sia un metodo che si possa ritenere in alcun modo superato: unito all’informatica esso può infatti far raggiungere ancora nuovi orizzonti di integrazione sociale e lavorativa.
Conclusa la visione del filmato, sul palco del teatro è intervenuta Maria Grazia Seva, consigliere della UICI Lecco, la quale, emozionata per la forza dei messaggi veicolati dalla proiezione, ha sottolineato l’immenso valore del Braille soprattutto in ambito educativo: ha rappresentato per i non vedenti una vera e propria rivoluzione copernicana. Non solo ha permesso a personalità eccezionali di affermarsi, ma che è stato anche, in maniera ugualmente importante e significativa, adottato dalla minoranza sociale costituita dai non vedenti (si stima siano all’incirca 30 mln le persone che lo utilizzano in tutto il mondo).
“Braille era una valente musicista e l’omaggio di questa sera è dunque particolarmente significativo”.
La parola ha ceduto dunque il posto alla musica. Le note del pianoforte del maestro Lisi hanno trasmesso alla platea l’intensità evocata dalle composizioni di Ludwig van Beethoven, Robert Schumann e Fryderyk Chopin.
La conclusione è stata affidata al Vice presidente della sezione Lecco UICI Armando Marasco che ha ringraziato per la presenza del pubblico ad un evento tanto caro e per l’entusiasmo con cui è stata colta la serata che ha chiuso il percorso iniziato con l’esperienza dei bambini della Scuola elementare Sandro Pertini e la “cena al buio” del 14 febbraio.
Una serata di grande musica all’interno del calendario dell’Associazione San Lorenzo che ha fornito indubbiamente l’occasione per rinsaldare l’amicizia tra la Scuola di Musica e l’UICI di Lecco.

Questo articolo è stato pubblicato in data 3 marzo 2015 nella categoria Dicono di noi