Questo opuscolo è il risultato di riflessioni maturate nell’ambito dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti sulle criticità che spesso emergono nell’interfacciarsi da parte dei disabili visivi con le strutture sanitarie, soprattutto in casi di degenza.
Criticità che non scaturiscono unicamente dalle difficoltà che il disabile visivo incontra nell’orientarsi in una situazione non abituale, ma anche dalle umane e legittime problematiche che il personale delle strutture di degenza vive nel rapportarsi con una realtà, quella della disabilità visiva, che non conosce o con la quale non ha mai avuto l’opportunità di maturare confidenza.
La speranza è che non si interpretino le finalità di questo opuscolo in chiave, come dire, didattica: il nostro intento non è formativo, bensì informativo.
La volontà è quella di mettere la nostra esperienza a disposizione del personale socio-assistenziale, con semplicità e spirito pratico; lo scopo è di contribuire al
benessere e al comfort non solo del paziente minorato della vista ricoverato, ma anche dell’operatore, perché in questo rapporto il disagio di uno spesso è specchio del disagio dell’altro.
Un aspetto generale preme sottolineare: quando si parla di disabilità visiva non si pensa alle numerose sfumature che caratterizzano la condizione sia meramente visiva che esistenziale di chi viene genericamente definito “minorato della vista”.
Ipovisione e cecità sono mondi dalle caratteristiche non solo quantitativamente, ma soprattutto qualitativamente diverse e con approcci alla realtà differenti:
L’IPOVEDENTE rifiuta spesso lo status di disabile, fatica a valutare con oggettività la propria situazione e quindi i propri margini di autonomia;
IL CIECO ASSOLUTO ha una migliore coscienza della propria condizione e una consapevolezza sufficientemente realistica dei propri limiti e delle proprie potenzialità, ma vive una situazione più problematica a livello sensoriale.
Un esempio per spiegare, ancora una volta, che la realtà è più complicata di quello che si crede.
Solitamente è facendo pratica concreta con le cose che tale complessità emerge e la si impara a gestire.
Per questo, il nostro breve opuscolo, ha un taglio pratico e si serve primariamente del contributo di chi quotidianamente vive la disabilità visiva. Nella speranza che esso possa arricchire il vostro bagaglio esperienziale e offrirvi utili strumenti da spendere nella vostra delicata, quanto preziosa attività.
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