Lecco – Racconti lariani di un vecchio batell e di una moderna Lucia, di Paola Vassena
Autore: Paola Vassena
Quanto segue è un piccolo diario di una giornata organizzata dalla sezione di Lecco su un’imbarcazione tipica lariana, per trascorrere una giornata in compagnia e in secondo luogo rendere i contenuti di Expo tangibili anche ai non vedenti: infatti in questa gita si è preso in considerazione sia l’acqua, tema fondamentale nell’ Esposizione internazionale milanese, che le peculiarità locali, come è la Lucia.
Chi scrive è Koda,< il cane guida di mio marito Silvano. Ho preferito raccontare quelle ore con i suoi occhi e ragionamenti, perché quest’ultimi mi permettono di narrare diversi punti di vista ed un umorismo più genuino.
Il testo ha solo lo scopo di far ricordare a chi c’era e di far conoscere agli altri le attività della realtà associativa lecchese.
Per navigar sul batell, noto natante in legno, che nel 1800 servì per il trasporto lacustre di genti e pescato,
per una pellicola cinematografica manzoniana di recente Lucia chiamato,
la mattina del 4 luglio con il mio Kasper a Lecco ho aspettato
un autobus, che in pochi minuti al porticciolo di Pescate ci ha portato.
Se in passato, accarezzando le acque, hanno condizionato i mestieri ed il commercio del lago lariano
la propulsione dei remi e dei due venti costanti e contrari, da sud la breva e da nord il tìvano,
questa imbarcazione è oggi un’illustre testimone,
che orgogliosa ci racconta quella territoriale storia, leggenda e tradizione.
A Pescate abbiamo trovato Shila e 45 nostre vecchie e nuove conoscenze, tutte ansiose di partir,
10 Studenti ed alcuni vogatori del Gruppo Manzoniano Lucìe e Barche in legno, tra cui il nostro amico Nadir.
Le 5 Lucìe, di cerchioni, remi, punte a prua ed a poppa e fondo piatto dotate,
purtroppo per il tìvàno, che troppo forte stava soffiando, non sono subito salpate.
Quando il primo gruppo finalmente si è imbarcato,
io dal ponte sul porticciolo il lor percorso sull’acqua con lo sguardo ho accompagnato:
per vincere le correnti, nel primo tratto verso Lecco da una barca a motore sono state trascinate,
ma, superato Pescarenico, dall’Isola Viscontea, leggiadre come cigni, a remi son rientrate.
Quando poi è toccata anche a me questa mini crociera far,
con il mio consueto balzo da acrobata non mi han lasciato nella barca entrar:
così un po’ delusa, perché non han dato fiducia alle mie saltatorie abilità,
ho provato a cercare, senza successo, a bordo quell’ombra, che a mezzogiorno ho scoperto esser una rarità!
Quando un motoscafo in navigazione acqua ci ha fatto imbarcare,
io dalle zampe l’ho subito scrollata, perché tutti dovevan capir, che il cane da salvataggio non mi piace fare!
E’ stata una vera ingiustizia sapere, che alcuni bipedi per qualche bracciata han potuto vogar,
mentre a noi quadrupedi neppur un remo ci han lasciato annusar!
Come prima Lucia del mio gruppo abbiam ancorato, grazie a Leonardo, nostro possente rematore,
mentre tutti da riva ci salutavan con ardore,
perché con il nostro arrivo i loro languorini avrebbero potuto presto saziar
nel pranzo conviviale, che li stava ad aspettar.
A noi in pelliccia è toccata sotto il tavolo con tanti gustosi profumi nell’aria la solita attesa noiosa,
per nostra fortuna intervallata da più di una coccola schietta e premurosa.
Ed or con Kasper e Shila in questo rovente sabato di luglio con una zampata affettuosa saluto i nostri lettori
da questa nostra terra di lago, monti e manzoniani amori!
Koda